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Giulia Di Giovanni

Stamani a Genova si è svolto l’Ocean Race Summit, evento di portata mondiale dal 1973 che, per la prima volta nella storia, ha fatto tappa in Italia.
Le impressioni che abbiamo avuto? Siamo spaventati e sgomenti.
Il summit si è aperto con l’intervento di Alex Bellini, noto esploratore, che ci ha motivati a riflettere sulle nostre abitudini quotidiane. Lui, sensatamente ci chiede “vivreste in una casa sporca e piena di spazzatura? No giusto? Allora perché non trattate allo stesso modo la terra e il mare?”.
Durante l’evento sono intervenuti Francesca Clapcich e Mark Towill. Entrambi sportivi e velisti hanno messo alla portata di tutti quelle che potremmo chiamare “le buone abitudini” dandoci consigli sulla quotidianità e raccontandoci che durante le veloci traversate in barche a vela da gara, hanno notato un drastico cambiamento dei mari.
L’intervento, per noi, più significativo lo ha fatto Stefania Campogianni, communication manager per WWF. I dati riportati dagli studi effettuati dal suo team sono davvero sconcertanti. Lo sapevate che il mar Mediterraneo è uno dei più inquinati al mondo? Il nostro bel mare, infatti, riceve spazzatura da tutti i continenti affacciati su di esso. Ma non solo, in esso riversano molti fiumi tra cui quello della Turchia-Cilicia il quale immette in mare all’incirca 31.3 tonnellate di rifiuti all’anno. Un dato impressionante.
A causa di questo intensivo inquinamento, ci ha spiegato la dottoressa, 60 specie di pesci, 5 specie di mammiferi marini, 3 specie di tartarughe e 9 specie di uccelli ogni giorno ingurgitano plastica.
Sapete questo cosa significa? Che noi tutti, mangiando e bevendo, ingeriamo l’equivalente di una carta di credito bancaria in plastica ogni settimana. OGNI SETTIMANA!
L’80% della spazzatura che si trova in mare deriva da scarichi provenienti da terra. Questo significa che siamo noi, in prima persona a poter cambiare le cose, a doverle cambiare.
Cosa fare? ELIMINATE LA PLASTICA, cercate di educare i vostri figli a fare lo stesso. Il futuro sta nel fare un passo nel passato. I nostri avi usavano la latta, la carte, il legno. Perché non possiamo farlo noi?
L’ultimo intervento della giornata, ma non per questo meno importante, è stato di una giovane ragazza 25 che, sulla scia dell’esempio mondiale Grata Thumberg, ha fatto sentire le esigenze dei giovani.
Vi riportiamo alcune delle sue doomande, alle quali vi invitiamo a riflettere attentamente, a conclusione del nostro report:
“cosa faremo quando non ci sarà più terra per coltivare? Cosa faremo quando non ci sarà più acqua da bere? Cosa faremo quando non ci sarà più ossigeno da respirare?”
