
Sapete che il nostro scopo è quello di sensibilizzare i surfers al problema dell’inquinamento, quindi siamo sempre alla ricerca di qualcosa per aiutare il nostro “parco giochi” cioè il mare … dopo qualche giro sui vari marchi più Eco-friendly ( fortunatamente ci sono ) ci siamo imbattuti in un marchio molto particolare per i materiali usati … perché garantiscono un elasticità imbattibile, un calore ineguagliabile e una durata esagerata ! E quindi abbiamo deciso di saperne di più … abbiamo contattato Max Sandri per avere qualche notizia in più …

COS’E MATUSE?
E’ una start up californiana nata nel 2006 da un sogno di John Vincent Campbell: creare una muta mai vista prima, senza compromessi di qualità e impatto ambientale. Tant’è che viene fornita tutt’ora ai Marines. Il primo lotto era talmente elevato qualitativamente che per essere competitivi i margini erano risicatissimi. John non ha badato a spese. Per raggiungere l’obiettivo ha scelto un designer di origine danese e un materiale brevettato in Giappone.
PERCHE’ UNO DOVREBBE SCEGLIERE MATUSE?
Ci sono tanti prodotti di ottima qualità sul mercato, fortunatamente. Ma quel che è successo a me è che, dopo aver letto una recensione nel 2017 su 4SURF di Giovanni Nepa(fantastico surfer bolognese, ingegnere civile e appassionato di materiali legati al mondo del surf, siamo diventati amici poi), ho voluto toccare con mano quello sembrava un prodotto “sopra la media”. Quindi ho acquistato una muta in GEOPRENE facendomela spedire da San Diego direttamente (mi è costata una fucilata). L’ho testata nelle gelide acque del Lago di Garda d’inverno. Tutto vero. Gio Nepa è stato sincero. Una muta straordinaria. Super elastica e calda.
Il GEOPRENE è una gomma derivata dalla roccia vulcanicaanziché dal petrolio. Il risultato è eccellente. Maggior durata, impermeabilità, protezione termica, elasticità, minor impatto ambientale. Questo grazie a 2 fattori principali- le riserve di “limestone” sono stimate oltre i 3000 anni- una muta in Geoprene dura molto di più del normale neoprene, ciò si traduce in minor materiale di scarto
E’ DIFFICILE FAR CAPIRE AL CONSUMATORE MEDIO IL DANNO CHE SI FA CON SCELTE SBAGLIATE?
Forse giustamente, ognuno di noi, nell’acquistare un prodotto trae un bilancio personale, che è soggettivo. Qualità, immagine, eco-efficienza e prezzo, sono sempre presenti nella scala di valori. Ma non tutti danno lo stesso peso a questi elementi. Io percepisco maggior attenzione ai brand “sostenibili” negli ultimi anni. Vedo in giro molti capi della Patagonia, Picture e simili. Segno che il green è trendy. Fino a quando? Non saprei.
SECONDO VOI C’È PROPRIO BISOGNO DICAMBIARE ROTTA PER MIGLIORARE QUESTO MONDO ?
Questo è poco ma sicuro. E volendo essere ottimisti, qualche speranza io la vedo. Certo presidenti come Trump non aiutano. Però è molto difficile invertire la rotta verso lo scatafascio. Secondo il Global Footprint Network proprio oggi 29.7.19 cade l’Earth Overshoot Day, con 4 giorni d’anticipo rispetto al 2018. Cioè stiamo consumando il doppio di quello che il pianeta ci mette a disposizione.
SIAMO ANCORA IN TEMPO FACENDO LE SCELTE GIUSTE ?
Anche se tutti diventassimo vegetariani e puntassimo alla DECRESCITA SERENA, resterebbe il problema che fra 20 anni saremo in 9 miliardi. Difficile convivere in un mondo che ci ha dato il count-down. Meglio pensare a fare surf e fare del bene nel nostro vissuto quotidiano, diffondendo la cultura dell’amore per la terra e per il prossimo. Punendo gli incivili se necessario (ne sai qualcosa pure tu vero Matteo??).
