claudio fina shaper

Episodio 70 Claudio Fina

Eccoci qua di nuovo a intervistare un ragazzo sardo, conosciuto grazie ad un amico in comune ( Emanuele Castia ) parliamo con Claudio Fina !! Persona stupenda che da qualche anno oltre a fare surf si diletta a costruire tavole ... personalmente non ho ancora avuto il piacere di testarle, ma da quello che mi dicono è un maghetto!!! Ma incominciamo subito con le domande ...

Noi :”ciao, fai una presentazione …”
Claudio :”Ciao, sono Claudio Fina (conosciuto anche come Fàina), ho 37 anni e vivo a Cagliari.
Sono un Art Director free-lance e da una decina di anni lavoro per agenzie creative e clienti diretti.
Ho lasciato l’isola nel 2002 per poi ristabilirmi nel 2014, in questo arco di tempo ho vissuto prevalentemente a Milano e due anni a Firenze, mi sono formato in Industrial Design e ho avuto modo di fare diverse esperienze professionali nel campo della progettazione e della comunicazione.
Sono rimpatriato spinto da una forte esigenza di recuperare il contatto con la natura, il mare, e con uno di stile di vita che mi appartiene.”

Noi :”quando, dove e con chi hai iniziato a fare surf ?”
Claudio :”Ho iniziato circa 23 anni fa con alcuni amici che già praticavano da poco prima.
Ricordo con grande emozione le prime trasferte in corriera a Chia e i nostri genitori che ci portavano in costa ovest e passavano intere giornate a cercare di non perderci di vista in mezzo alla schiuma.
È stato un inizio davvero rocambolesco in quanto non avevamo punti di riferimento, nessuno a cui chiedere consigli, nessuno da osservare per imparare, ma eravamo carichi di entusiasmo e passione e sopratutto ci divertivamo sempre.
Poi finalmente è arrivata la patente, internet e molte cose sono cambiate”

Noi :”cosa ti ha spinto a farlo ?”
Claudio :”Andavo già in skate e snowboard e abitando vicino al mare il passaggio al surf da onda è stato inevitabile”


Noi :”il tuo spot italiano preferito ?”
Claudio :”Difficile perché in Sardegna ce ne sono diversi che meriterebbero di essere menzionati, ma per un legame affettivo personale e proprio perchè tutto è iniziato là, nomino Chia.
Fuori dalla Sardegna lo spot che ho frequentato di più è sicuramente Levanto.”


Noi :”hai fatto molti viaggi ? Dove ?”
Claudio :”Ho avuto la fortuna di fare diversi viaggi dedicati interamente al surf, alcuni di questi anche abbastanza lunghi e in alcune località anche più di una volta.
In ordine più o meno cronologico ho visitato Costa Rica, Francia, Spagna, Portogallo, California, Bali, Barbados, Marocco, Australia, Sri Lanka.”

Noi :”il viaggio che ti ha segnato di più ?”
Claudio :”Ogni viaggio ha un suo valore e un suo perché, ma sopratutto ti lascia un ricordo, anche sensoriale, sempre diverso.
Il viaggio in Australia è stato davvero importante, cercato e aspettato a lungo e poi forzato in un momento di grande difficoltà. Primo di una serie di viaggi in solitario, soddisfazioni a livello di surf altissime e in più ho costruito la mia prima tavola.”

Noi :”qual’è l’onda che ti viene in mente quando pensi al surf ? “
Claudio :”Una sicuramente si merita una posizione nella top 5 e riguarda sempre il viaggio in Australia.
Si tratta di un onda presa a The Pass, Byron Bay, surfata molto a lungo e condivisa con 3 delfini che mi hanno accompagnato divertendosi a saltare per tutto il tempo.
Un emozione unica, sono stato immobile sulla mia linea osservandoli e catturando il momento come se avessi avuto una videocamera.”

Noi :”credi che si sia perso oppure no il vero spirito del surf ? Cioè prima era uno stile di vita ora lo è sempre ?”
Claudio :”Non credo affatto che si sia perso, cambiano i tempi e cambiamo noi, tutto cambia ed è giusto così. Il mondo del surf ha sempre avuto un forte appeal ed è un veicolo di comunicazione così potente da attrarre chiunque, è normale quindi che sia in espansione ed è normale che ci si possa sentire minacciati. Penso che l’espansione della Surf Industry e dei soldi in essa coinvolti, possa intaccare i valori e il vero spirito del surf, ma noto anche una tendenza positiva e globale che riguarda la ricerca di nuovi materiali ecosostenibili, una giusta sensibilità riguardo le tematiche ambientali, un rispetto per le tradizioni e la storia del surf. Stiamo vivendo un periodo dove ancora c’è un bilanciamento tra tradizione ed innovazione, io non mi sento di aspettare che la tecnologia mi regali nuova passione, ne ho abbastanza da poter iniziare da capo con un pezzo di legno senza pinna. Un cambiamento intorno a me lo sento, sempre più persone sono alla ricerca dell’onda perfetta ed escono dall’acqua costantemente insoddisfatti. Probabilmente io appartengo a quella categoria di “presi bene” che si accontenta di quello che ha e lo sfrutta al meglio piuttosto che lamentarsi, e mi ricordo spesso che questo stile di vita e questa attività mi mette alla prova e mi insegna sempre qualcosa di nuovo, indipendentemente dalla qualità e dalla misura dell’onda.”

Noi :”come vedi i giovani di oggi ? “
Claudio :”Per come si stanno evolvendo le cose i giovani oggi sono molto avvantaggiati nella fase di apprendimento ma anche per una potenziale carriera, sempre più seguiti, forti ed allenati, ma sopratutto creativi. Spero solo che non si limitino a vedere il mare come un semplice campo da gioco.”

Noi :”come vedi lo stato dei nostri mari ?”
Claudio :”Conosciamo ormai tutti la situazione dei cambiamenti climatici su larga scala, innalzamento, riscaldamento, acidificazione dei mari, e il mediterraneo pare abbia una delle più alte concentrazioni di microplastiche al mondo.
Per non parlare poi dello sfruttamento fuori controllo da parte dell’uomo che ha portato al collasso di diverse specie di pesci.
Il surfista deve essere ambasciatore e protettore dei mari e deve sensibilizzare le nuove generazioni che saranno quelle che affronteranno ancora di più il problema.”

Noi :”credi che siamo ancora in tempo per cambiare direzione e aiutare l’ambiente ? “
Claudio :”Credo di si anche se dovremmo farlo tutti uniti in quanto esseri umani piuttosto che continuare a combattere tra noi inutilmente e aggravare la situazione.”

Noi :”qual’è la cosa che hai visto che ti ha scioccato di più ?”
Claudio :”Ne ho visto di tutti i colori, a Bali l’inquinamento è arrivato a livelli altissimi, la plastica è ovunque,
In Australia e in California, per contro, ho trovato delle località con un grande senso civico e un grande rispetto per la natura, nonostante ci sia grande flusso di visitatori e turisti.
Ma sicuramente suggerirei di impegnarci a dare il buon esempio in primis a casa nostra dove ancora è pieno di gente che scarica rifiuti abusivamente o che lancia qualsiasi cosa dal finestrino della macchina per mantenere pulito il proprio spazio e paradossalmente sporcare lo spazio comune. Mi fa infuriare che tali individui possano sentirsi puliti e in ordine dentro il proprio abitacolo mentre tranquilli attraversano le strade che hanno sporcato o incendiato!”

Noi :”Ti abbiamo visto in acqua con delle tavole particolari … sono le tue ?”
Claudio :”Al 90% si 🙂 Negli ultimi 4 anni ho usato quasi solo tavole fatte da me, quasi tutte con una forte impronta retro combinata con qualche tocco di modernità. Ho iniziato da quello che conosco bene e che mi ispira di più, solitamente parto da template e proporzioni già consolidate nel tempo e che spesso vengono dagli anni 60’ e 70’, per poi esprimere un pò della mia personalità sperimentando su bottom, rails, foil e rocker. Il mio quiver è composto da log classici, ogni sorta di midlenght, bonzer e sopratutto fish che sono una mia grande passione.”

Noi :”Da quanto produci tavole ?”
Claudio :”Ho iniziato nel 2014 dopo un breve corso in Australia.
L’inizio è stato pieno di ostacoli ma la soddisfazione di surfare con le proprie tavole ha vinto su tutto e mi ha spinto in California per un ulteriore corso e affinamento che mi ha rinvigorito e reso più sicuro.”

Noi :”Perché hai iniziato a produrre tavole ?”
Claudio :”La passione per la progettazione e il design combinata alla smania di provare tavole diverse è stata la scintilla. In seguito ho sviluppato un grande entusiasmo per un tipo di attività artigianale che richiede l’uso delle mani piuttosto che del computer. Passare meno tempo davanti allo schermo e più tempo a sporcarmi le mani è davvero stimolante per me in questo momento.”

Noi :”Ormai sappiamo che hai una buona richiesta… quindi vuol dire che vanno …”
Claudio :”Posso dire che da quando ho deciso di fare tavole anche per altri, un discreto numero di persone mi ha dato fiducia. Al momento si tratta di amici, conoscenti o comunque di un ristretto giro locale, ma che mi ha permesso di muovermi verso i prossimi obiettivi.”

Noi :”progetti a breve e lungo termine ?”
Claudio :”Mettermi alla prova, senza fretta.
Sto sperimentando sui materiali e ho ancora tanto da imparare.
A livello professionale ho sempre dovuto seguire le leggi del marketing, correre, creare brand, spingere prodotti, ma in questo momento per me è più importante rallentare e cercare di identificarmi in un artigiano. Voglio avere un contatto diretto, creare tavole custom e mantenere la mia personale visione del surf e il mio stile, lontano da condizionamenti legati a tendenze e mode e identificarmi nelle mie tavole.”

Noi :”fatti una domanda che vorresti che ti facessi io e datti una risposta …”
Claudio :”non c’è bisogno, ho parlato troppo”

Noi :”vuoi ringraziare qualcuno ?”
Claudio :”Ringrazio chi ha creduto in me e chi crederà in me”

 

Claudio è un ragazzo che ama il mare e quello che fa ... infatti gli riesce bene !! Un vero Sons of the ocean Mahalo

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