Il comune di Livorno ha tra le sue mission la valorizzazione del proprio territorio e la volontà di sviluppare una gestione che coniughi la salvaguardia dell’ambiente con le aspettative di fruizione dei cittadini.
Questo obiettivo non può che partire dalla conoscenza del patrimonio naturalistico della nostra costa, fatto che ha spinto il Comune a finanziare, a beneficio del Centro Interuniversitario di Biologia Marina di Livorno (CIBM), il progetto di monitoraggio e ricerca del Sito di Interesse Regionale (già proposto come Sito di interessa Comunitario) di Calafuria.
Il CIBM che vanta un’esperienza multidecennale ha, tra i sui obiettivi, quello di divulgare la ricerca scientifica nell’ottica della sensibilizzazione e del coinvolgimento dei cittadini in modo che possano sentirsi direttamente coinvolti nelle scelte di gestione del territorio.
La presentazione del progetto alla Casa della Cultura aveva proprio lo scopo di coinvolgere da subito i cittadini per formare, tramite il preziosissimo ruolo delle Associazioni, reti di divulgazione partecipativa necessarie affinché la ricerca scientifica non rimanga patrimonio di pochi, ma diventi conoscenza per tutti.
Il Sindaco Luca Salvetti e L’assessora All’ambiente Giovanna Cepparello hanno chiaramente spiegato la grande importanza di una collaborazione efficace tra la ricerca scientifica, le istituzioni e i cittadini affinché l’uso del territorio sia consapevole ed efficace.
Il Presidente del CIBM (Prof. Carlo Pretti) ed i ricercatori (Dott.ssa Anna Maria De Biasi, Dott. Lorenzo Pacciardi, Dott. Luigi Piazzi) oltre a mettere in luce le bellezze e l’elevato valore naturalistico di Calafuria hanno sottolineato che il progetto sarà sviluppato anche facendo rete con le associazioni e le altre istituzioni scientifiche (ISPRA; ARPAT) presenti a Livorno nella consapevolezza che le bellezze avute in dote sono patrimonio di tutti e con tutti devono essere difese e salvaguardate.
La parte più profonda del sistema litorale mediterraneo è caratterizzata dalla presenza dell’habitat coralligeno, costituito da strutture calcaree edificate principalmente da alghe rosse calcaree (Ballesteros, 2006). Tale habitat rappresenta un sistema ecologico esclusivo del Mar Mediterraneo e uno tra i più importanti del Bacino in termini di estensione, produttività e biodiversità (Ballesteros, 2006) ed è stato inserito tra gli habitat prioritari nell’ambito della Strategia Marina (C.E. 2008).
Lungo le coste continentali toscane, il coralligeno è presente soltanto a Calafuria (LI), Punta Ala (Gr) e lungo i promontori di Baratti (LI) e Monte Argentario (Gr). Il coralligeno della costa di Calafuria risulta quindi particolarmente importante nell’area geografica considerata, tanto da essere inquadrato come sito di monitoraggio ai sensi della Strategia Marina.
I popolamenti coralligeni presenti presso la falesia sommersa di Calafuria sono stati oggetto di numerosi studi, in relazione alla loro composizione in specie, variabilità spaziale e struttura (Piazzi et al., 2004; Balata et al., 2006). Inoltre, su tali popolamenti, sono stati valutati gli effetti dell’impatto antropico (Piazzi et al., 2011).
Negli ultimi anni il coralligeno di Calafuria ha subito un forte disturbo legato soprattutto all’incremento dei tassi di sedimentazione dovuto a eventi metereologici eccezionali (Piazzi et al., 2021). Tale incremento sembra aver modificato la struttura dei popolamenti e i pattern di variabilità spaziale.
Lo scopo di questo progetto è di studiare la struttura e i pattern di variabilità spaziale del coralligeno di Calafuria, attraverso un campionamento video-fotografico.
Inoltre la qualità ambientale del popolamento verrà valutata applicando gli indici ad oggi sviluppati per il coralligeno di parete.
I dati raccolti nel progetto consentiranno un confronto con i dati pregressi raccolti negli anni sui popolamenti livornesi in modo da valutare eventuali modifiche nella struttura e nella qualità ambientale degli stessi.
Inoltre, tali dati permetteranno di determinare lo stato ecologico del coralligeno al momento della costituzione del SIC consentendo di monitorare nel tempo i popolamenti e valutare eventuali variazioni e dinamiche temporali.
Infine, i dati raccolti consentiranno di ottenere informazioni sulla variabilità spaziale del valore ambientale e della sensibilità agli impatti, in modo da poter formulare proposte di salvaguardia generali per l’area e specifiche per zone con differenti caratteristiche.
“Il mare da una parte, le colline dall’altra e, in mezzo, la scogliera che da Antignano arriva a Quercianella. La nostra costa ha una bellezza straordinaria che i turisti colgono all’istante innamorandosi. Noi livornesi tendiamo ad abituarci a questo contesto naturale così straordinario, ma possiamo
fare molto di più sia per una fruizione ancora più mirata e sostenibile sia per la salvaguardia e la valorizzazione di un contesto unico e irripetibile. Per questo, attraverso la Regione Toscana, Calafuria è stata candidata a Sito di Interesse Comunitario in virtù di una delibera del Consiglio Regionale*, e noi abbiamo avviato un progetto di conoscenza dell’area con particolare riferimento all’habitat corallino. Un’operazione presentata stamani al Cisternino di Città che avviamo adesso e andrà a concludersi nel mese di dicembre, momento in cui daremo alla cittadinanza gli esiti del lavoro scientifico preparato con estrema cura e attenzione dal nostro ufficio Ambiente insieme agli esperti del CIBM”.
“Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso perché dovendo stabilire delle misure di salvaguardia per il costituendo Sito di Interesse Comunitario di Calafuria dobbiamo avvalerci di dati scientifici certi. Il CIBM è il soggetto titolato a supportarci in questa direzione. Nel frattempo apriremo anche un confronto con tutti gli stakeholder del settore”.
Un progetto, che secondo noi, è un’atto doveroso nei confronti di un tratto della costa italiana tra le più belle, che va salvaguardata dall’azione antropica ! Quindi ben venga uno studio approfondito per rendere ancora più speciale un posto “magico”.
Il CIBM fornisce attività scientifiche di ricerca e di consulenza volte allo studio del mare ed alla sua salvaguardia (attraverso analisi biologiche, chimiche e fisiche), in ottica di sostenibilità delle attività antropiche ed economia circolare.
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