Ciao a tutti! Mi chiamo Gianluca e dopo qualche anno di bodyboard mi sto dedicando alla “waterphotography”.
Vorrei raccontarvi adesso del mio ultimo viaggio, una meta del surf non molto ambita, poiche la gran parte delle persone preferisce destinazioni calde per le proprie vacanze. Quindi quale altro posto che non siano le solite mete Europee del surf ? Forse proprio perché era agosto e faceva molto caldo, io, Gianluca Tognotti, Andrea Zara e Matteo Zini abbiamo pensato subito all’ Irlanda!
Non conoscendo gli spot e i posti dove surfare, sapevamo che avremmo dovuto spostarci, decidemmo di prendere un camper a noleggio!
Il 2 ottobre finalmente partiamo da Pisa ed appena arrivati una bruttisima notizia ci sconvolge letteralmente. Il nostro amico e compagno d’onde Oduware ci ha lasciati in un tragico incidente. Ci siamo fatti forza e pur volendo essere vicino agli amici, alla famiglia ed all’intera città, abbiamo deciso di continuare per Odu. Partiamo cosi da Dublino direzione nord verso Bundoran, famosa comunità surf nel nord dell’irlanda.
Arrivati, le condizioni del mare erano pessime con un forte vento on-shore, per non parlare del clima, un cielo constantemente grigio ed una pioggia fine che viene e che va in continuazione, ma questo fa parte dell’Irlanda. Le previsioni promettevano buone onde per i giorni a seguire quindi tra qualche ottima Guiness, e “pastini al pomodoro” visitiamo questa terra selvaggia. Prati verdi, cascate, scogliere a picco sull’oceano, come le famose Cliffs of Moher, in un paesaggio davvero surreale.
Finalmente il terzo giorno riusciamo a surfare a Lahinch, una piccola città nella regione Sligo, dove vi è anche il famoso secret Riley’s, che però non lavorava. Tutto questo in una super giornata di sole. Il sole in Irlanda cambia tutto, i prati verdi diventano fluorescenti, le temperature miti, ed il sole ci faceva bene, ne avevamo bisogno.
Il giorno dopo si ripresenta il clima grigio che ci accompagna di nuovo fino a Bundoran. Il mare era steso il vento assente e le onde srotolavano lungo la costa. Finalmente delle buone onde, Blackspot è una destra leggermente “wedgiata” che corre veloce, tutta tubo! Parcheggiamo il camper proprio li davanti allo spot per i giorni a seguire, cenando con il rumore delle onde e controllando le condizioni alle prime luci del mattino. Giorno dopo giorno era sempre piu grosso, fino a raggiungere la massima misura il settimo giorno della nostra esperienza Gipsy.
Peccato per il vento che pur essendo “di terra” era veramente forte circa 50/60 km/h, una condizione difficile per scattare delle buone foto. Ma il surf ?
bè quello era fantastico, sembrava di planare ancora piu veloce su quelle destre, per non parlare delle sinistre durante la bassa marea.
Così passiamo circa 4 giorni parcheggiati la davanti, indossando mute fredde e bagnate ogni volta che entriamo in acqua, ed erano 2 3 volte al giorno! È stato fantastico vedere come me ed i miei amici ci siamo adattati a questo stile di vita. La doccia calda ci spettava ogni due giorni circa, quando facevamo sosta in qualche campeggio per caricare acqua e corrente. Il bagno del camper era diventato ormai il ripostiglio per le mute bagnate. Noi ci coordinavamo alla perfezione negli strettissimi spazi interni, dato che fuori pioveva quasi sempre.
Così questi 10 giorni sono volati, e la natura di questo fantastico paese ci regala un ultimo giorno con un sole che ricorda l’estate. Le onde nella spiaggia limitrofa, Tullan, sembravano triangoli disegnati e i delfini ci salutavano a circa 20 metri di distanza. Insomma sembrava di essere in un film e che la natura veramente volesse dirci qualcosa.
Un viaggio che porteremo per sempre nel cuore, un esperienza fantastica, con degli amici degni di essere chiamati tali.
Torniamo cosi in Italia, dove i 20 gradi ci abbracciano e il vento ci da tregua. Un po stremati ma con il cuore pieno di emozioni e bei ricordi.
Ti abbiamo pensato e ti abbiamo dedicato qualche bel tubo, come piacevano a te “coach”. Sarai sempre nei nostri cuori!
Foto e racconto di Gianluca Prosperi