Episodio 137 Eugenio Barcelloni

Episodio 137 Eugenio Barcelloni

In tutti questi anni di surf abbiamo avuto l'onore di conoscere molte persone ... ma quelle che ci piacciono di più sono quelle che dimostrano con i fatti e non alzano polveroni inutili sui vari social ... e per questo siamo grandi fans di Eugenio Barcelloni ! Uno che dimostra con i fatti ma che ha anche una gran testa ... Eugenio l'abbiamo visto su onde improbabili a Puerto Escondido ( Messico ) a Teahupo'o e molti altri spot tra i più impegnativi del mondo ...

Sons: “ciao Eugenio, raccontaci chi sei ?”

E.B.: “un saluto a tutti i lettori, ho 34 anni,  di base abito a Roma adoro viaggiare, lavorare in progetti cinematografici (l’altra mia passione) e amo la natura, particolarmente il mare.”

Sons: “raccontaci qual’è il tuo rapporto con il mare …”

E.B.: “è un rapporto speciale, con nessun elemento come il mare mi trovo così bene e in sintonia su questa terra. Non lo puoi spiegare, è come quando ti senti a tuo agio con un elemento e non ne puoi fare a meno, ti senti connesso!. Ma ho sempre rispettato il mare e la sua possenza, lo venero come un dio ai tempi degli antichi greci.”

Sons: “perché il surf ? come, quando e perche ?”

E.B.: “il surf mi ha catturato subito fin da piccolo, quando sul finire degli anni ’90 vidi per la prima volta una rivista del National Geographic dove Laird Hamilton surfava Jaws, poi poco più tardi iniziai con il bodyboard a Focene grazie a mio cugino, fondamentale per imparare a leggere l’onda, poi finalmente a 14 anni mi sono trasferito vicino al mare, a Termoli , sulla costa dell’ Adriatico dove ho incominciato veramente a dedicare la mia vita al surf e al windsurf, quest’ultimo poi l’ho lasciato all’età di 18 anni. Dai 14 ho iniziato a fare agonismo qualificandomi per entrare nella nazionale italiana di surf e partecipare ai mondiali juniores in California a Huntington Beach, era il 2005!.”

Sons: “domanda difficile, il surf ormai è uno sport a tutti gli effetti che ci piaccia o no ( vedi olimpiadi ) credi che puo portare del buono al surf ? o si sta snaturalizzando un pò il vero spirito ?”

E.B.: “complicata questa… credo che il surf e la sua magia a livello spirituale debba sempre rimanere pura, in connessione con l’oceano, rispetto per la sua maestosità, questa è la sua vera essenza. Viviamo in un mondo capitalista quindi credo che lo sviluppo a livello mediatico e commerciale del surf ed eventi come “le olimpiadi”, aiutino comunque lo sviluppo dello sport, più persone anche se ancora un numero molto limitato rispetto ad altri sport potranno lavorare nel mondo del surf. Direi, meglio il surf che un altro sport qualunque alle olimpiadi! Non sono in grado di dirti se la commercializzazione di tutto questo porterà solo benefici, purtroppo il problema è lo sviluppo mondiale che non si dovrebbe basare sul capitalismo o l’arricchimento dei più ricchi!. Andrebbe cambiato il sistema …”

Sons: “tu hai la fortuna di girare tanto per il tuo lavoro, e quindi di fare surf un po ovunque, ma qual’è il tuo spot preferito e perche ?”

E.B.: “praticando il big wave da molti anni prediligo spot dove ci sono onde molto grandi o tubi lunghissimi, i miei spot preferiti sono tutti quelli che mi fanno crescere e migliorare sulla tavola, ogni 5 anni possono cambiare. al momento Nazaré è quello che mi ha fatto arrivare ad un altro livello nella mia disciplina preferita, il big wave fatto di gun e grandi bracciate! poi adoro Puerto Escondido e Teahupoo anche se in quest’ultimo non ci ritorno da dieci anni.”

Sons: “ti abbiamo visto su onde enormi, e spesso ci domandiamo cosa si prova a sentire tonnellate d’acqua che si infrangono accanto ?!”

E.B.: “adrenalina!  è un momento unico che ti rapisce, ogni surfata su un’onda veramente grande sarà diversa, ogni wipe out (caduta) ti rende più confidente con il posto, rimani euforico per parecchio tempo anche giorni, settimane. Se da anni sei abituato al surf su grandi onde, dopo molto tempo che non lo pratichi inizierai a non poterne più fare a meno e a dover provare di nuovo quella sensazione di adrenalina come una vera dipendenza.” 

Sons: “a mille sicuramente, ma si percepisce emozioni o sei talmente concentrato che intorno a te c’è il silenzio ?”

E.B.: “nel momento più pericoloso c’è il silenzio, ma sei in un’altra dimensione comunque, poi quando riesci nell’impresa a superare il tuo limite e ti rendi veramente conto, ci sono tante tante emozioni.”

Sons: “quale onda sogni di cavalcare ? perché ?”

E.B.: “sogno di prendere un grande tubo in tow-in a Teahupoo e di continuare a remare in condizioni estreme a Nazarè. Perché ho già surfato in tanti posti nella mia vita, questo ora è quello che mi attira veramente. Mi piacerebbe anche ritornare a Skeleton bay in Namibia, ma è una seconda scelta.”

Sons: “tu che hai la fortuna di girare il mondo, com vedi cambiata ( se cambiata ) la situazione ambientale ?! cioe la percepisci o no ?”

E.B.: “essendo un surfista/filmmaker nel 2015 iniziai uno dei progetti video a me più cari, Black&Blue ( clicca qui ) potete trovarlo insieme ad altri miei video sul mio profilo Vimeo ( clicca qui ). Parla del contrasto tra surf, natura, cultura induista e inquinamento nell’isola di bali! In quegli anni ero speranzoso, credevo che l’inquinamento nel mare e sulla costa del mondo in cui ero potesse migliorare, l’oceano indiano stava peggiorando troppo velocemente ma pensavo che girando un piccolo documentario avrebbe aiutato a spargere la voce. Volevo documentarlo, mostrarlo a tutti anche ai surfisti che lo praticano una settimana all’anno. ad oggi credo che la situazione sia decisamente peggiorata!. Ribadisco lo stesso concetto nella domanda “delle olimpiadi”: è la politica di questo mondo che è sbagliata, ci sono stati governanti migliori di altri ma sembra che non ci sia coesione tra di loro e un vero interesse sull’ambiente.”

Sons: “credi che siamo ancora in tempo per invertire la rotta, magari per limitare i danni oppure ormai sia “alla frutta”?

E.B.: “credo che siamo “alla frutta” già da una ventina d’anni, tante specie sono scomparse, precisamente 160 negli ultimi dieci anni e tante che rischiano di scomparire, per non parlare della barriera corallina ormai molto rara se non completamente morta. A Tahiti, ad esempio, c’è un progetto di ripiantare il corallo!. Forse l’unica speranza è la tecnologia, se l’uomo usasse la tecnologia anche per ripulire il mondo forse qualche speranza ci sarebbe! vorrei citare Boyan Slat e il suo progetto “the ocean cleanup” che, grazie a investimenti milionari ha costruito con degli ingegneri delle macchine che ripuliscono l’oceano in alto mare.” 

Sons: “qual’è la cosa, situazione o altro che ti ha scioccato ( fatto pensare ) di piu al cambiamento climatico ?”

E.B.: “gli uragani nel mediterraneo! Non li avevo mai visti. Ormai il nostro autunno è diventato la stagione degli uragani, l’aria fredda che si scontra con la terra ancora calda. questo sta creando delle mareggiate micidiali nel mediterraneo, regala delle onde veramente consistenti ma abbiamo visto le catastrofi ambientali in Liguria e quest’anno a Catania in Sicilia e molte altre …”

Sons: “torniamo al surf, quale sara la prossima avventura in programma ?”

E.B.: “ritornare a Nazaré.”

Sons: “fatti una domanda che ti piacerebbe che ti facessi io e datti una risposta … che consiglio dai alle nuove generazioni che vorrebbero iniziare a fare big wave?”

E.B.: “negli ultimi anni diversi giovani surfisti mi chiedono consigli su questa disciplina. é importante avere un grande rispetto per il mare, guardarlo per ore quando ci si trova davanti uno spot di onde grandi, ascoltare i surfisti più esperti, rubare con gli occhi. il big wave richiede molta esperienza, quindi non bisogna demoralizzarsi se dopo una session non si riesce a prendere nemmeno un’onda; ci vuole costanza, allenamento e tanta dedizione. Riuscire ad ascoltare il mare, senza mollare ed i risultati arriveranno !”

Sons: “vuoi ringraziare/salutare qualcuno ?”

E.B.: “ringrazio la mia famiglia, mia madre e mio padre che mi hanno sempre dato una grande forza mentale per surfare le onde giganti, hanno e avevano paura per me ma mi hanno sempre spronato a prenderne una più grossa, a rimanere concentrato. D’altronde sarei un persona profondamente depressa se smettessi di fare surf e big wave! è una medicina per la vita. Ringrazio i miei sponsor passati e futuri che mi aiutano a raggiungere queste mete in giro per il mondo.”

Grazie Eugenio per la tua disponibilità e per l'emozioni che ci regali con i tuoi video ed il tuo surf ... un altro che entra nella family di Sons of the ocean !!

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