Sons: “ciao Aleksandra, chi sei ?”
Aleksandra: “sono Alessandra, ho 26 anni e sono nata a Milano, per 24 anni ho vissuto a Senago, un piccolo paese alle porte di Milano. Fin da piccola ho praticato molti sport, tra cui tennis, pallavolo e tanti anni di sci. Il surf era una parola a me sconosciuta. Per me le onde grosse che vedevo al mare erano “cavalloni” non erano onde da surfare ho studiato giurisprudenza, ma a soli 9 esami alla fine, ho deciso di interrompere gli studi, non era la mia strada, ma non avevo idea di quale poteva essere la mia strada.”
Sons: “Com’è nato l’amore per il mare ?”
Aleksandra: “L’amore per il mare è stato un amore complicato, vivendo lontana dal mare era un’impresa inseguire le onde e dei costi abbastanza elevati da sostenere, però ogni volta che raggiungevo la spiaggia e saltavo sulla mia tavola, sapevo che quegli sforzi sarebbero stati ripagati, anche se molte volte entravo in acqua serena e uscivo arrabbiata con me stessa perché era difficile, faticoso, stancante, estenuante! “
Sons: “Quando e come hai iniziato a fare surf ?”
Aleksandra: “Ho iniziato a fare surf nell’estate 2019 a Forte dei marmi, sono andata in vacanza per 5 giorni con amiche e ho trovato una scuola di surf che mi ha dato le prime skills. Ho iniziato con una tavola a ovetto All Merrick 6’6 con tantissimi litri, non volevo usare il classico softop, era troppo pesante per me. Oltre alla scuola di surf ho trovato un ragazzo (surfista ovviamente) e ho deciso di seguirlo in giro per il Centro America, dove piano piano ho preso dimestichezza con diversi tipi di fondali, non solo sabbia come in Toscana, ma roccia o reef. Quel viaggio in Centro America è stato di 90 giorni, i miei primi 90 giorni fuori dall’Italia e lontana dalla mia famiglia. Sono figlia unica e per loro è stato un colpo basso, vedere la propria figlia, aspirante avvocato penale decidere di cambiare vita dall’oggi al domani….per fare Surf “
Sons: “Cosa provi quando fai surf ?”
Aleksandra: “Devo ancora trovare una parola per descrivere la sensazione che provo. Ci sono volte che vado in mare con le gambe tremanti, le mani tremanti che a stento tengono la tavola durante la duck dive, e quelle sono le session migliori; ci sono session in cui vengo letteralmente espulsa dal mare, perché è troppo grosso. Ci sono volte che sono seduta in Line up cerco di respirare e connettermi con l’oceano, aspettando l’onda per me che quasi sempre arriva “
Sons: “Vedi molta differenza tra come viene vissuto il surf in italia con quello a Bali ?”
Aleksandra: “In realtà il surf in Italia l’ho vissuto poco, però da quello che ho potuto vedere c’è tanta gente che lo fa per sola moda, inizia a farsi le foto con la tavola con il leash al piede già al parcheggio dello spot !!!! Peró per le poche volte che ho surfato in Italia, ero a Varazze o a levanto e ho davvero apprezzato molto lo spot, ho trovato persone che mi hanno aiutata spiegandomi come lavora l’onda, e sempre rispettando i ragazzi locali ho preso qualche onda! A Bali al momento la situazione è abbastanza tranquilla, l’anno scorso quando ho visitato Bali la prima volta ero shoccata dalla quantità di gente ammassata in 2 metri di spot per via della pandemia ci sono la metà della metà delle persone a Bali, e ho avuto la possibilità di prendere onde che sicuramente in una situazione normale sarebbe stato impossibile!”
Sons: “Hai viaggiato molto ? Dove sei stata ?”
Aleksandra: “Per il momento ho viaggiato in Centro America, da Panama fino a El Salvador, ( era il mio primo viaggio, ho assaporato di più i paesaggi che le onde perché ero abbastanza imbranata e soprattutto impaurita dalle onde grosse ) successivamente ho viaggiato tra quasi tutte le isole dell’Indonesia, Sumatra, Bali, Lombok e Sumbawa! La mia preferita resta sempre Sumbawa!”
Sons: “Vivi a Bali … come trovi la situazione ambientali li ?”
Aleksandra: “Devo essere sincera, la situazione ambientale a Bali non è delle migliori. Non hanno un vero e proprio sistema di smistamento dei rifiuti… tutto va insieme. È molto comune per esempio verso l’ora del tramonto, sentire un forte odore di plastica bruciata, perché loro consumano oggetti di plastica come se fosse aria, e poi fanno dei mucchietti e la bruciano!!!!!! Qua in Indonesia non sono proprio preparati per affrontare un problema così grande, non sono istruiti, non spiegano neanche ai bambini che la bottiglietta di acqua da 30ml è meglio non comprarla , ma usare una borraccia! È troppo difficile spiegare alle persone locali ( lontane dal mondo del surf) che vivono in altre isole o che vivono lontani dall’oceano, che le cose in mare non si lanciano! È solito vedere gente sui traghetti che finisce di mangiare il Nasi Goreng (tipico piatto) e lancia il tutto in mare. L’inquinamento è presente, cercano di nasconderlo nell’area del Bukit dove mi trovo io, ma se ci si sposta più a nord, c’è il degenero, ma non è niente a che vedere con quello che c’è a Sumbawa o a Sumatra! Mi ricordo di una volta che non è stato possibile surfare per i troppi detriti di plastica, ciabatte infradito, tappi ecc, che invadevano lo spot.”
Sons: “Cosa prevedi per il tuo futuro ?”
Aleksandra: “Penso molto al mio futuro, perché la mia vita doveva avere un altro tipo di prospettiva, quello di finire l’università e lavorare. Avrebbe dovuto seguire i canoni che la nostra società impone. Al momento il mio è un futuro a breve termine, sicuramente nel mio futuro ci sarà l’Australia è la California.”
Sons: “Torniamo al surf, dove hai surfato la più bella onda ?”
Aleksandra: “L’onda più bella in assoluto sono sicura che deve ancora arrivare. Ma una delle più belle è stata senza dubbio Uluwatu ( Bali ), Lakey Peak ( Sumbawa) e Padang Padang ( Bali ) ho preso solo un’onda, ma quell’onda è stata come un lancio da un aereo con il paracadute. Adrenalina alle stesse, gambe tremanti, una miriade di sensazioni che ricorderò per lungo tempo!”
Sons: “Se chiudi gli occhi, che onda sogni di surfare ?”
Aleksandra: “Se dovessi chiudere gli occhi ora, li vorrei riaprire a Mentawai, un’isola SENZA SENSO qua a Bali”
Sons: “Fatti una domanda che vorresti che ti facessi io e datti una risposta …”
Aleksandra: “Mi chiederei: avresti mai pensato di vivere un’esperienza così da sola, dall’altra parte del mondo? e mi risponderei che la mia vita due anni fa era totalmente un’altra vita, e che la vita vera è iniziata proprio ora”
Sons: “Vuoi salutare o ringraziare qualcuno ?”
Aleksandra: “Senza dubbio vorrei ringraziare la mia famiglia che pur non appoggiando al 101% la mia scelta di vita mi sta vicina e mi supporta quando qualcosa va storto; poi il mio primo istruttore di surf che mi ha fatta innamorare di questo mondo”