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Durante l’estate del 2020 mio figlio (allora di 8 anni) ha pescato da solo più pesci di quanti non ne avesse mai presi nei due anni precedenti e quello successivo messi insieme.
Questo apparente ritorno all’Eden dimenticato è stato effimero e il risveglio dal sogno di un mondo più pulito è stato brusco. Mascherine, guanti e contenitori monouso hanno invaso più di prima ogni angolo della terra e soprattutto sono entrati nelle nostre abitudini.
L’ambiente non ha avuto neanche per un instante la speranza di ritornare ad essere una emergenza neanche dopo la pandemia, in quanto purtroppo la gravità della guerra in Ucraina ha sovrastato ogni cosa e a ragione: la crisi avrà ripercussioni profonde, con impatti enormi sulle materie prime come petrolio, gas naturale, metalli e materie prime agricole. Se la guerra interrompesse la semina in aprile e maggio, sarebbe un disastro.
La resa dei raccolti in Ucraina già stava cominciando ad essere minacciata dal cambiamento climatico, una bestia che provoca danni in maniera iniqua nel mondo, infatti, alcune parti del Nord America e dell’Europa hanno assistito ad aumenti di produttività con l’aumento delle temperature globali, che ha invece portato calo dei raccolti in Africa occidentale e in altri paesi poveri.
L’Ucraina e la Russia messe insieme producono circa il 12% delle calorie alimentari consumate a livello globale. Egitto, Turchia, Indonesia e Bangladesh sono i principali importatori di grano dalla Russia e dall’Ucraina. Quasi 50 nazioni, compresi alcuni dei paesi più poveri del mondo, dipendono da queste due fonti per più del 30% del loro fabbisogno di grano (fonte: FAO).
A questo disastro, si aggiungono gli incendi e la distruzione in un paese che ha 15 centrali nucleari. I bombardamenti inoltre stanno provocando un aggravamento dei fenomeni di abbassamento del terreno che determina la diffusione di sostanze chimiche che rischiano di contaminare le risorse idriche dell’intera regione.
Per concludere, devo ora inserire un lieto fine, qualche cosa che lasci intravedere una via di uscita. Quindi pongo la solita domanda, cosa passiamo fare noi?
Facciamo tornare sempre la salvaguardia dell’ambiente sulla prima pagina dei giornali, nonostante quello che può accadere ogni giorno, siano esse pandemie, guerre o invasioni aliene. Grazie a Sons of the Ocean per continuare a sensibilizzare tutti su questo tema così importante!